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Il villaggio rupestre si articola in un insieme di grotte scavate dall'uomo lungo i fianchi della lama con forme e dimensioni variabili. La densità di tali ambienti è mutevole lungo il corso della lama e si alterna a gruppi di grotte ravvicinate e altre isolate. Molte di queste grotte - tuttora presenti - sono ancora oggi riconoscibili come abitazioni, per quanto, all'interno dell'insediamento, non ci fu mai una netta separazione fra usi residenziali e altri utilizzi, quali: l'allevamento o la trasformazione dei prodotti per uso domestico.
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Il fulcro dell'intero villaggio è la chiesa rupestre, caso davvero unico nel panorama dell'architettura rupestre pugliese. L'ingresso, segnalato da due lunette scolpite e sovrapposte, immette lateralmente all'interno dell'ambiente. Esso si presenta a sviluppo longitudinale e distinto, mediante arcate e pilastri, in due navate, una più piccola dell'altra, coperte da volte a botte. La navata più grande è interrotta in corrispondenza dell'ingresso da un'apertura quadrata su cui, secondo alcuni studiosi, doveva impostarsi una cupola che sporgeva dall'esterno del banco roccioso segnalando la presenza dell'edificio.
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Elementi tipici delle abitazioni sono gli anelli, ricavati sulle volte e sulle pareti degli ambienti, utilizzati per appendere alimenti e per tutto ciò che occorreva fosse sollevato da terra lontano dall'attacco di possibili roditori o anche per legarvi il bestiame. Numerose sono le parti scavate all'esterno delle grotte, quali: mangiatoie, nicchie di dimensione e forma variabile, piccoli ambienti destinati alle lavorazioni. All'esterno delle grotte sono ancora visibili sul banco roccioso gli elementi funzionali alla raccolta e alla conservazione dell'acqua, a testimonianza dell'attenzione riservata al recupero di una risorsa scarsa e preziosa.
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nel parco si può apprezzare, oltre agli ulivi secolari, il vecchio e maestoso CARRUBO (Ceratonia siliqua) con età stimata di circa 600 anni