FrancescoLoliva
Un cardiologo con la passione per la fotografia.
MAUTHAUSEN - IL CAMPO - Il campo di concentramento di Mauthausen, denominato campo di concentramento di Mauthausen-Gusen dall'estate del 1940, era un lager nazista, una fortezza in pietra eretta nel 1938 in cima a una collina sovrastante la piccola cittadina di Mauthausen, nell'allora Gau Oberdonau, ora Alta Austria, situata a circa venticinque chilometri a est di Linz.
Mauthausen, costruito con il granito della sottostante cava, era una estesa fortezza di pietra in uno stile vagamente orientale, tanto che l'ingresso principale al lager era chiamato dai prigionieri "La Porta mongola". La fortezza, di pianta rettangolare, era chiusa su tre lati da mura di pietra spesse due metri e alte fino a otto. Il lato del lager che non si riuscì a finire fu chiuso da un reticolato di filo spinato percorso da corrente elettrica ad alta tensione, luogo di numerosi suicidi.
Considerato impropriamente come semplice campo di lavoro, fu di fatto, fra tutti i campi nazisti, «il solo campo di concentramento classificato di "classe 3" (come campo di punizione e di annientamento attraverso il lavoro)». Vi si attuò lo sterminio soprattutto attraverso il lavoro forzato nella vicina cava di granito e la consunzione per denutrizione e stenti, pur essendo presenti anche alcune piccole camere a gas.
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MAUTHAUSEN - IL CAMPO
Il campo di concentramento di Mauthausen, denominato campo di concentramento di Mauthausen-Gusen dall'estate del 1940, era un lager nazista, una fortezza in pietra eretta nel 1938 in cima a una collina sovrastante la piccola cittadina di Mauthausen, nell'allora Gau Oberdonau, ora Alta Austria, situata a circa venticinque chilometri a est di Linz.
Mauthausen, costruito con il granito della sottostante cava, era una estesa fortezza di pietra in uno stile vagamente orientale, tanto che l'ingresso principale al lager era chiamato dai prigionieri "La Porta mongola". La fortezza, di pianta rettangolare, era chiusa su tre lati da mura di pietra spesse due metri e alte fino a otto. Il lato del lager che non si riuscì a finire fu chiuso da un reticolato di filo spinato percorso da corrente elettrica ad alta tensione, luogo di numerosi suicidi.
Considerato impropriamente come semplice campo di lavoro, fu di fatto, fra tutti i campi nazisti, «il solo campo di concentramento classificato di "classe 3" (come campo di punizione e di annientamento attraverso il lavoro)». Vi si attuò lo sterminio soprattutto attraverso il lavoro forzato nella vicina cava di granito e la consunzione per denutrizione e stenti, pur essendo presenti anche alcune piccole camere a gas.
IL CAMPO - Il comandante del lager, Franz Ziereis, accoglieva i nuovi arrivati sulla porta dell'inferno con questo agghiacciante discorso: " Siete venuti qui per morire... qui non esiste l'uscita ma solo l'entrata; l'unica uscita è dal camino del forno crematorio..." E indicava i camini del crematorio.
Dal tetto del Bunker, la prigione del campo di Mauthausen, fuoriuscivano tre ciminiere: una in mattoni rossi presso l'angolo esterno sinistro, per chi guarda dal piazzale dell'appello; e due di colore bianco, di diversa dimensione. Erano i camini di tre impianti di cremazione (per un totale di quattro bocche di forno), dei quali impianti oggi ne restano solo due; un terzo fu distrutto.
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IL CAMPO
Il comandante del lager, Franz Ziereis, accoglieva i nuovi arrivati sulla porta dell'inferno con questo agghiacciante discorso: " Siete venuti qui per morire... qui non esiste l'uscita ma solo l'entrata; l'unica uscita è dal camino del forno crematorio..." E indicava i camini del crematorio.
Dal tetto del Bunker, la prigione del campo di Mauthausen, fuoriuscivano tre ciminiere: una in mattoni rossi presso l'angolo esterno sinistro, per chi guarda dal piazzale dell'appello; e due di colore bianco, di diversa dimensione. Erano i camini di tre impianti di cremazione (per un totale di quattro bocche di forno), dei quali impianti oggi ne restano solo due; un terzo fu distrutto.
INGRESSO - Mauthausen cominciò a funzionare come "fabbrica della morte" che portò in pochi anni, a una cifra accertata di circa 128.000 vittime. Doveva esser fatto continuamente posto per i continui numerosi arrivi di altri condannati a morte, cosicché al deportato non era concesso vivere oltre il limite massimo stabilito di 2-3 mesi. Doveva morire dopo essersi letteralmente consumato, ridotto a uno scheletro vivente di qualche decina di chili di peso.
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INGRESSO
Mauthausen cominciò a funzionare come "fabbrica della morte" che portò in pochi anni, a una cifra accertata di circa 128.000 vittime. Doveva esser fatto continuamente posto per i continui numerosi arrivi di altri condannati a morte, cosicché al deportato non era concesso vivere oltre il limite massimo stabilito di 2-3 mesi. Doveva morire dopo essersi letteralmente consumato, ridotto a uno scheletro vivente di qualche decina di chili di peso.
CORTILE - A volte, d'inverno, con temperature di -10 °C e oltre, quando il posto nel lager non c'era, i prigionieri in eccesso venivano lasciati nudi, all'aperto tutta la notte, continuamente irrorati con idranti d'acqua gelata; al mattino chi sopravviveva veniva ammesso nel lager. Erano massacri chiamati “Totbadeaktionen”, bagni di morte. Si vedevano detenuti trasformati in statue di ghiaccio. Inoltre, guardie ubriache contribuivano al massacro infierendo con spranghe di ferro o asce sulle vittime.
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CORTILE
A volte, d'inverno, con temperature di -10 °C e oltre, quando il posto nel lager non c'era, i prigionieri in eccesso venivano lasciati nudi, all'aperto tutta la notte, continuamente irrorati con idranti d'acqua gelata; al mattino chi sopravviveva veniva ammesso nel lager. Erano massacri chiamati “Totbadeaktionen”, bagni di morte. Si vedevano detenuti trasformati in statue di ghiaccio. Inoltre, guardie ubriache contribuivano al massacro infierendo con spranghe di ferro o asce sulle vittime.
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CAMERATE (interno)
La capienza della camera a gas era troppo piccola per far fronte a un tale sterminio di massa. Mauthausen, come altri lager, non era stato progettato con grandi camere a gas, non ne aveva bisogno, basando l'eliminazione sul lavoro, oltre alle malattie e la fame e modi di eliminazione vari . Le camere a gas del campo erano usate per le esecuzioni di "indesiderabili", per i deportati inabili appena arrivati o eccedenze fisicamente ridotte alla fine, selezionate per far posto a manodopera nuova.
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La capienza della camera a gas era troppo piccola per far fronte a un tale sterminio di massa. Mauthausen, come altri lager, non era stato progettato con grandi camere a gas, non ne aveva bisogno, basando l'eliminazione sul lavoro, oltre alle malattie e la fame e modi di eliminazione vari . Le camere a gas del campo erano usate per le esecuzioni di "indesiderabili", per i deportati inabili appena arrivati o eccedenze fisicamente ridotte alla fine, selezionate per far posto a manodopera nuova.
MAUTHAUSEN / per non dimenticare
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LE DOCCE (camera a gas)
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LE DOCCE (camera a gas)
CAMERA A GAS
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CAMERA A GAS
SEZIERRAUM (sala anatomica) - Nel 1942 da Mauthausen furono inviati a Berlino cinquantadue chili di oro odontoiatrico ricavato dalle bocche delle sue vittime. Certamente l'oro espropriato a tutti i deportati all'arrivo doveva essere in quantità assai maggiore; vi sono testimonianze di militi delle SS che giravano nel campo con delle pinze pronti a strappare senza alcuna anestesia denti che potevano sembrare oro rivestito; diversi deportati rimasero senza denti. Inoltre un'altra pratica comune a molti campi era quella che «gli uomini delle SS travestiti da medici pretendessero di "analizzare" le vittime prima di essere gasati. Il vero scopo della procedura serviva a segnare le vittime che avevano denti d'oro così che i loro cadaveri potessero poi essere messi da parte» per l'estrazione dei denti d'oro
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SEZIERRAUM (sala anatomica)
Nel 1942 da Mauthausen furono inviati a Berlino cinquantadue chili di oro odontoiatrico ricavato dalle bocche delle sue vittime. Certamente l'oro espropriato a tutti i deportati all'arrivo doveva essere in quantità assai maggiore; vi sono testimonianze di militi delle SS che giravano nel campo con delle pinze pronti a strappare senza alcuna anestesia denti che potevano sembrare oro rivestito; diversi deportati rimasero senza denti. Inoltre un'altra pratica comune a molti campi era quella che «gli uomini delle SS travestiti da medici pretendessero di "analizzare" le vittime prima di essere gasati. Il vero scopo della procedura serviva a segnare le vittime che avevano denti d'oro così che i loro cadaveri potessero poi essere messi da parte» per l'estrazione dei denti d'oro
FORNO CREMATORIO -  I forni crematori del campo avevano una bocca molto piccola, dimensionata per contenere gli scheletrici cadaveri delle vittime: detratto lo spessore della barella sulle carrucole, usata per introdurre i corpi, lo spazio restante della bocca era davvero assai esiguo. L'ingegneria nazista li progettò con la massima economia possibile per essere usati alla fine del ciclo di distruzione del prigioniero ridotto a una sottile sagoma. Ciò consentiva una riduzione della dimensione dei forni, mirata a un grande risparmio sul tempo di cremazione e sulle spese di costruzione, di gestione e di combustibile.
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FORNO CREMATORIO
I forni crematori del campo avevano una bocca molto piccola, dimensionata per contenere gli scheletrici cadaveri delle vittime: detratto lo spessore della barella sulle carrucole, usata per introdurre i corpi, lo spazio restante della bocca era davvero assai esiguo. L'ingegneria nazista li progettò con la massima economia possibile per essere usati alla fine del ciclo di distruzione del prigioniero ridotto a una sottile sagoma. Ciò consentiva una riduzione della dimensione dei forni, mirata a un grande risparmio sul tempo di cremazione e sulle spese di costruzione, di gestione e di combustibile.

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